Ingredienti:
1 tazza di riso basmati
2 tazze d'acqua
1 stecca di cannella di 7-8 cm
3 tazze di latte intero
1,5 tazze di latte parzialmente scremato
2/3 tazze di zucchero
1/4 cucchiaino di chiodi di garofano in polvere (consigliamo di macinare al momento di preparazione)
1 cucchiaino di cardamomo
1 bacca di vaniglia Bourbon del Madagascar divisa a metà per il lungo
1 pizzico di sale
noce moscata grattugiata fresca
Sciacquate il riso basmati in acqua fredda per togliere l'amido di superficie: mettete il riso in una ciotola, coprite d'acqua e filtrate con un collino per tre volte. Mettete il riso, l'acqua, la stecca di cannella e un pizzico di sale in una pentola dal fondo spesso a fuoco medio-alto e portate a ebollizione. Abbassate la fiamma e coprite. Lasciate sbollire per circa 10 minuti finché l'acqua non è completamente assorbita.
Aggiungete il latte intero, il latte parzialmente scremato, lo zucchero, i chiodi di garofano e il cardamomo. Estraete i semi di vaniglia dal baccello e mettete in pentola quest'ultimo. Aumentate la fiamma e fate cuocere a fuoco medio e senza coperchio per circa 40 minuti, rimestando di tanto in tanto finché il preparato non si addensa e diventa cremoso.
Togliete il budino dal fuoco, rimuovete la stecca di cannella e la vaniglia.
Suddividete il budino in quattro coppette da dessert e spolverizzate la superficie con noce moscata grattugiata fresca.
Non è necessario buttare via un baccello usato.Lasciatelo asciugare e mettetelo in un barattolo di zucchero immergendolo completamente: così potrete anche utilizzare lo zucchero che nel frattempo avrà acquistato il profumo della vaniglia. [ ... ]
Laboratorio culinario: Un pomeriggio tra le spezie
Vi proponiamo un laboratorio teorico-pratico organizzato dalla Dott.sa Federica Carmana per conoscere meglio le spezie, da quelle più comuni a quelle un pochino più insolite, e per scoprire come utilizzarle in cucina per insaporire i cibi, ma anche per sfruttarne al massimo i benefici!!! Un pomeriggio per cucinare in compagnia e finire, per chi lo vorrà, assaporando insieme il frutto del lavoro.
Verranno proposte quattro ricette:
Mini quiche di zucchine alla curcumaPollo con paprica affumicata, scorza d'arancia e aglio, da accompagnare con riso Jasmine Cioccolata alle spezie, con peperoncino, vaniglia e cannella (che si può servire calda o come dolce al cucchiaio Caffè cannella e cardamomo
La giornata si svolgerà domenica 14 giugno dalle ore 15 alle ore 19, in corso Francia 282 a Torino.
Massimo 6 posti disponibili. Per iscriversi o per ulteriori informazioni, scrivere a: olisticamente@hotmail.com alla cortese attenzione della Dott.sa Federica Carmana.
Questo laboratorio si propone di essere il primo di una serie; gli incontri successivi verranno pianificati a partire dal mese di settembre e andranno man mano ad affrontare cucine specifiche, talvolta etniche, o particolarmente stuzzicanti...
All'incontro sarà presente lo staff del negozio "I love spices "di via Barbaroux 12/H a Torino, che procederà anche a una piccola presentazione.
[ ... ]
- 2 baccelli di vaniglia Bourbon del Madagascar
- 48 gamberi
- olio d'oliva
- 1 l di latte
- 500 g di scalogni finemente tritati
- 2-3 cucchiaini di peperoncino di Espelette
- un mazzetto aromatico
- 1 bicchiere di vino bianco secco
- 1 cucchiaino di armagnac
- 200 ml di panna liquida
- sale, pepe macinato fresco
Il giorno prima , lasciate in ammollo i gamberi in un recipiente con 500 ml di latte. Il mattino dopo sciacquateli con cura sotto l'acqua.
Aprire i baccelli di vaniglia Bourbon del Madagascar per il lungo. Portare a leggero bollore i restanti 500 ml di latte poi mettere in infusione i baccelli di vaniglia e tenere da parte.
Versare in una padella calda un filo di olio d'oliva e gli scalogni, unite i gamberi sciacquati e sgocciolati, il peperoncino di Espelette e il sale. Coprire per 1 minuto poi fate saltare per 3-5 minuti.
Aggiungete il latte vanigliato, il vino bianco, il mazzetto aromatico, il dragoncello e la panna. Lasciate sobbollire per circa 1 minuto.
A parte, scaldate l'armagnac, fiammeggiatelo e versatelo nella padella.
Cuocete ancora per 3 minuti.
Servite subito in un piatto ampio. [ ... ]
Per il budino (4 persone): 1/2 litro di latte di capra, 1 bacca di vaniglia, 40 g di zucchero, 3 fogli di gelatina ammollata in acqua fredda e strizzata
Per la composta di arance rosse: 8 arance rosse, il succo di 4 arance e 2 scorze tagliate fini, 150 g di zucchero, la scorza di 1 limone tagliata fine
Per l'arancia candita: 1 arancia rossa tagliata a fettine sottili (con la buccia), 70 g di zucchero, 3 cucchiai di pistacchi tritati
1. Scaldate il forno a 100 °C. Preparate l'arancia candita: versate lo zucchero in una casseruola con 35 ml d'acqua e scaldatelo a fiamma bassa. Quando lo zucchero si è sciolto e inizia a formare le prime bollicine, aggiungete le fettine d'arancia e cuocetele, sempre a fuoco lento, per 30 minuti o comunque fino a quando l'arancia inizierà diventare traslucida. Scolate delicatamente le fettine e disponete su una teglia foderata di carta da forno. Fatele asciugare in forno per 2-3 ore, lasciate raffreddare e tenete da parte (l'arancia candita si può preparare il giorno prima).
2. Scaldate il latte a fuoco medio, aggiungete il baccello e i semi di vaniglia e lasciate in infusione per 5 minuti,Sciogliete lo zucchero e la gelatina in una casseruola, a fuoco lento, aggiungete il latte e mescolate bene con una frusta.Versate il composto in 4 stampini monodose da budino. Fate raffreddare e mettete in frigo per 2-3 ore.
3.Per la composta, pelate al vivo e tagliate a spicchi le arance. Unite in una casseruola gli spicchi e il succo d'arancia, lo zucchero e le scorze. Cuocete a fiamma bassa per 10 minuti o finché lo sciroppo si sarà addensato. Fate raffreddare.
4.Sformate i budini. Per servire, disponete su ogni piatto una cucchiaiata di composta e un budino. Completate con una fetta d'arancia candita ed i pistacchi.
[ ... ]
Come fa Jamie Oliver a cucinare in soli 15 o 30 minuti ????? Ecco la sua nuova ricetta che è semplice, deliziosa e nello stesso tempo con un tocco di novità!!! Per 4 persone
INGREDIENTI
• 225 g di rabarbaro, tagliato in pezzi di 5 cm • 1 baccello di vaniglia • 40 g di zucchero • 4 uova • 60 g di zucchero di canna • ½ cucchiaino di estratto di vaniglia • 225 g di panna fresca • 225 ml di latte 1 Preriscaldate il forno a 160°C. Mettete il rabarbaro in una teglia da forno con il baccello di vaniglia e lo zucchero. Cuocete in forno per 20 minuti, fino a che il rabarbaro sarà tenero ma manterrà ancora la sua forma. Abbassate la temperatura a 140°C. 2 Per la crema, rompete 2 uova in una ciotola e aggiungete i tuorli delle due uova restanti, sbattete poi con lo zucchero di canna e l’estratto di vaniglia. Scaldate la panna e il latte in un tegame senza farli bollire, e aggiungeteli gradualmente al composto di uova. 3 Setacciate la crema ottenuta, e dividetela in due ramequin. Metteteli in una teglia, riempita per 2/3 di acqua bollente, e cuocete in forno per 25 minuti. Lasciate raffreddare, e servite aggiungendo il rabarbaro tagliato a pezzetti. http://www.jamiemagazine.it/it/recipe/80-crema-pasticcera-al-rabarbaro [ ... ]
La nostra vaniglia (bacche e polvere) ha appena ottenuto la certificazione Kosher !
E’ per noi un importante traguardo, a testimonianza della qualità e purezza del prodotto e della validità dell’intero processo produttivo e di confezionamento.
In sintesi, ecco il significato di questa certificazione:
la parola ebraica kosher significa conforme alla legge, consentito, in base alle regole principali derivate dalla lettura della Bibbia. Perché un prodotto sia certificato Kosher, tuttavia, è necessario che esso soddisfi rigorosissimi standard di qualità e che tutte le procedure di produzione e confezionamento nonché ogni singolo ingrediente utilizzato nella sua preparazione siano conformi alle restrittive leggi del Kasheruth. Il rispetto di queste severe regole è verificato periodicamente, da esperti, sul logo di produzione e la certificazione (che ha una scadenza e va periodicamente ripetuta) può essere revocata in qualsiasi momento. L'estrema rigidità di queste norme costituiscono una tutela per il consumatore indipendentemente dalla sua religione e, nel tempo, hanno reso la certificazione Kosher un marchio di qualità riconosciuto in tutto il mondo. Le ricerche e le statistiche confermano che con la certificazione kosher i clienti si sentono tranquilli, perché i prodotti vengono controllati e soddisfano alti standard di qualità. Il mercato dei prodotti certificati kasher infatti non riguarda solo gli Ebrei osservanti, ma anche Cristiani, Musulmani e milioni di individui vegetariani / vegani o che soffrono di intolleranze. Nota da anni negli Stati Uniti, la certificazione Kosher si sta affermando anche in Europa tra persone di qualsiasi religione che riconoscono in tale marchio una garanzia di qualità, genuinità e purezza! [ ... ]
Riconoscere una buona bacca di vaniglia bourbon non è così complicato, nel seguito alcune semplici regole per testare i vostri prossimi acquisti.
...Non siete d'accordo, fatecelo sapere ! Ma prima ricordate che le nostre indicazioni si applicano esclusivamente alla qualità Bourbon !
Le 7 regole chiave per determinare la qualità della vaniglia bourbon in bacchevaniglia bourbon in bacche
1) analisi visiva: colore uniforme di marrone scuro tendente al nero, lucida ed oleosa
2) analisi olfattiva: l'aroma è complesso e caratteristico, con sentore di caffè, cacao e note floreali
3) analisi tattile: morbida e flessibile, la bacca si deve poter attorcigliare attorno ad un dito e deve lasciare dei microsemi sui polpastrelli
4) peso: una bacca deve pesare tra i 3 ed i 4 g
5) lunghezza: la bacca di prima qualità è tra 16 e 20 cm
6) anno del raccolto : una bacca si mantiene fresca mediamente per 2 anni, se ben conservata
7) provenienza : il cultivar è stato esportato in altri paesi, ma la prima qualità proviene esclusivamente da Madagascar e da Reunion [ ... ]
La nostra idea generale al riguardo: sì alla certificazione biologica ove questa non comporti degli aumenti di prezzo insostenibili della merce; in mancanza di questa, sì ad analisi chimiche approfondite che certifichino l'assenza di additivi, pesticidi nocivi, antibiotici, ecc.
Per spiegare meglio la nostra posizione, cito ad esempio il caso della vaniglia: la vaniglia bio esiste in Madagascar, presso un presidio Slow Food su cui è interessante aprire una piccola parentesi.
In sintesi, la vaniglia bio viene coltivata nei pressi di Mananara da alcuni piccoli coltivatori legati in consorzio, in piccolissime quantità e l'esportazione viene gestita in proprietà esclusiva da una società svizzera.
Quali sono i problemi, mi direte ? Provo ad elencare quelli a me noti, per esperienza diretta in loco.
Mananara è fuori dalla zona di produzione abituale, la coltivazione è stata lì importata dall'associazione Slow Food con nobili intenzioni (migliorare le condizioni di vita dei locali in una zona depressa, disincentivare l'abbandono della terra agricola, preservare l'ambiente naturale dalla deforesticazione), ma i risultati a livello qualitativo (tenore di vanillina, umidità) non sono equiparabili a quelli del distretto storico della vaniglia bourbon del Madagascar (il quadrilatero Sambava - Andapa - Vohemar - Antalaha)
la produzione annua non supera i 100 kg annui (circa lo 0.1 % della produzione del Madagascar), difficile a credersi con l'attuale proliferare di prodotti/gelati che pubblicizzano la presenza di vaniglia bourbon bio....ma attenzione, mentre la vaniglia bourbon bio Madagascar è praticamente introvabile, la vaniglia bourbon bio esiste in India (ma in questo caso le aziende manifatturiere dimenticano sempre di citarne la provenienza indiana, sfruttando l'associazione inconsapevole del cliente bourbon -> Madagascar) .... e la vaniglia bourbon dell'India merita una discussione più approfondita, che non tralasceremo in altra occasione
impossibilità da parte dei piccoli coltivatori di vendere la vaniglia ad altri che non sia il consorzio, legato a filo doppio con la società svizzera .... e su tale aspetto meglio non aggiungere altro ...
costi elevati della certificazione biologica in Madagascar (superiore a 20000 E/anno), che praticamente non permettono di collocare il prodotto nè al dettaglio nè tantomeno all'ingrosso, neanche in un mercato parallelo, dato il costo all'acquirente finale del prodotto bio pari al triplo dell'equivalente non bio
Abbiamo trattato solo aspetti pratici (e sul prodotto di nostro interesse), ma non dimentichiamo le implicazioni etiche che lasciano il dibattito sul bio di fatto aperto.
Un link interessante ad un articolo uscito su Il Fatto Alimentare: http://www.ilfattoalimentare.it/biologico-pesticidi-marion-nestle.html [ ... ]
Prezzi dei gelati in aumento a causa dei raccolti di vaniglia scarsi
E' scattato l'allarme per l'aumento dei prezzi dei gelati. Il tutto è dovuto agli scarsi raccolti di vaniglia in giro per il mondo. Il Messico e l'India, che insieme con il Madagascar sono i maggiori produttori della spezia, hanno avuto dei raccolti inferiori al previsto. Questa scarsità di materia prima ha portato ad un aumento dei prezzi all'esportazione di circa il 60 %, dopo che per sei anni il prezzo era rimasto invariato. La vaniglia è uno degli ingredienti principali del gelato.Per dettagli rimandiamo al link del TelegraphPer i Nostri clienti, noi ci impegniamo a mantenere gli stessi prezzi, fino a tutto Maggio 2013 !!!Grazie ai nostri contatti diretti che abbiamo in Madagascar !!!